ginnastica posturale corretta

La Corretta Attitudine: il segreto che può rivoluzionare la tua pratica

Hai mai pensato che l'efficacia di un esercizio possa dipendere non solo dal modo in cui lo esegui, ma anche dall'attitudine con cui lo approcci? Proprio così, il tuo atteggiamento può fare la differenza! Immagina di trovare una chiave che possa trasformare radicalmente qualunque esercizio che fai. Questa chiave non è altro che l'attitudine, il prezioso ingrediente che può rivoluzionare la tua pratica.

Perché funziona? Andiamo a scoprirlo insieme.

La ginnastica posturale non è un mero insieme di esercizi per rinforzare o allungare i muscoli. E' molto di più. Essa rappresenta un percorso lento e profondo, un viaggio di trasformazione dei programmi neuromotori che governano i nostri movimenti. Immagina il tuo cervello come un avanzato database, che contiene informazioni dettagliate su ogni singolo segmento del tuo corpo. La lunghezza delle tue braccia, delle gambe, del busto - ogni minuzia è registrata con cura. Queste preziose informazioni sono poi utilizzate per coordinare una vasta gamma di movimenti, dai più semplici ai più complessi.

Come avviene tutto ciò?

Grazie a dei veri e propri programmi di movimento, dei sofisticati 'software' insiti nel nostro cervello, capaci di orchestrare i nostri movimenti in modo unico e personale, come fosse un'impronta digitale inconfondibile.
Quindi, quando parliamo di ginnastica posturale, stiamo parlando di un processo di ri-programmazione di questi 'software', un cambiamento radicale nel modo in cui ci muoviamo.
Consideriamo ad esempio una persona con le spalle chiuse. Non si trova in quella postura unicamente a causa di muscoli del petto retratti. La postura, infatti, va ben oltre la mera fisicità, è un'espressione intima e profonda di chi siamo a livello psicologico, riflette come percepiamo e affrontiamo il mondo. L'approccio tradizionale di allungare i muscoli pettorali e rinforzare quelli dorsali per ottenere una postura più aperta potrebbe non portare ai risultati sperati. Al contrario, potrebbe solamente sommare nuove tensioni a quelle già esistenti, creando un circolo vizioso di sforzo e resistenza.
La ginnastica posturale per cambiare i nostri schemi motori, necessita di instaurare un dialogo profondo e continuo tra il nostro corpo e il nostro cervello, proprio dove risiede la magia del movimento.
Gran parte di questa programmazione avviene a livello inconscio, possiamo però agevolare il lavoro del nostro cervello adottando un'attitudine corretta durante la pratica.

Cosa fare in pratica

La soluzione è più semplice di quanto immagini: tutto ciò di cui hai bisogno è creare un ambiente che favorisca la calma e il rilassamento. Il primo passo? Rimuovere tutte le distrazioni. Dedica a te stesso e alla tua pratica un momento privo di interruzioni: non serve un'ora intera, bastano anche solo dieci minuti, purché siano interamente dedicati a te. Poi, prima di iniziare qualsiasi esercizio, sincronizza il tuo respiro e porta la tua attenzione all'interno, immergiti nell'ascolto attivo del tuo corpo e delle sensazioni che provi. Una volta raggiunto questo stato di consapevolezza, allora sì, inizia a muoverti. Noterai che i movimenti eseguiti con questa attenzione avranno una qualità elevata, e risulteranno efficaci non per il numero di ripetizioni, ma per la qualità di ognuna di esse. Una volta che il cervello ha imparato un nuovo modo di programmare il movimento, questa acquisizione rimarrà, a meno che non venga presentato un nuovo stimolo che lo induca a cambiare strategia. Un'altra considerazione importante è quella di lasciare un intervallo di tempo tra un esercizio e l'altro. Se hai mai notato, in una pratica millenaria come lo Yoga, dopo aver assunto una posizione, o Asana, segue sempre un momento di rilassamento. E il motivo non risiede certamente nell'affaticamento! Questa pausa consente al tuo cervello di elaborare tutte le informazioni ricevute, creando una condizione molto simile a quella del primo anno di vita, quando il nostro unico scopo era imparare a stare in piedi, semplicemente attraverso la sperimentazione e l'ascolto. Tutto qui: come spesso accade le cose più importanti e fondamentali sono anche le più semplici, e possono sembrare quasi scontate.

Come si dice, il diavolo è nei dettagli!

Buona pratica! 🙂
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Federica Valenti

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